Con una decina di coppie nidificanti in Italia, la Cicogna nera (Ciconia nigra) è tra gli uccelli più rari d’Italia, a grave rischio di estinzione. L’eccezionale presenza di questa magnifica specie registrata soltanto pochi giorni fa sui monti della Sila.
La Cicogna nera (Ciconia nigra) è un uccello rarissimo in tutta Europa, ancor più in Italia, dove è certamente in serio pericolo di estinzione. Secondo recenti dati, la popolazione nidificante italiana nota sarebbe di appena una decina di coppie, distribuite nel Piemonte (nel 1994 ritornata a riprodursi per la prima volta dopo l’estinzione dal nostro Paese) e con altre pochissime coppie, pur se in molti casi riprodotte a fasi alterne, nelle regioni meridionali a sud del Lazio, passando dalla Campania e dalla Puglia, con la Basilicata come regione più promettente, almeno per quanto concerne la costanza nella nidificazione.
In Calabria, nel 1997 fu accertato il primo caso di nidificazione e, soltanto in epoca recente, la Cicogna nera si è nuovamente riprodotta con una sola coppia in questo momento. Si tratta di una specie particolarmente protetta dalla normativa nazionale, da numerose Direttive comunitarie e da Convenzioni internazionali ratificate anche dal nostro Paese. Il volatile è di dimensioni notevoli: può raggiungere i 2 metri di apertura alare e un peso di oltre 3 chilogrammi. Caratteristiche sono le lunghe zampe che, assieme al becco e al contorno degli occhi, sono di colore rosso. Il piumaggio è nero con riflessi verde metallico-porpora, le parti ventrali sono bianche. Meno vistosa e più uniforme è la colorazione dei giovani, che si presentano nero-verdastri opachi nelle parti superiori con ventre chiaro, becco e zampe verde-grigio.
La Cicogna nera è una specie, come detto, estrematamene rara non solo sul territorio continentale ma anche e soprattutto su quello nazionale. Negli ultimi anni, in Italia, per fortuna sono aumentati gli avvistamenti. Per molti individui, la nostra penisola rappresenta solo un luogo di passaggio per raggiungere i quartieri di svernamento, ma una presenza sempre più consistente di individui svernanti si sta facendo avanti, un segnale certamente positivo e di buon auspicio per un prossimo futuro. I monti della Sila, rispetto alle aree pianeggianti e costiere della regione, di certo sono meno preferiti dai grandi uccelli migratori ma talvolta passano spettacolari pennuti, che testimoniano, tutti assieme, la straordinaria importanza naturalistica di questo territorio.
L’avvistamento di questa specie in Sila è un evento eccezionale ma non impossibile! Personalmente, ho avvistato la Cicogna nera Almeno tra la fine di febbraio e marzo ma anche e soprattutto in ottobre. Si tratta comunque di eventi, come già riferito, abbastanza rari. Nonostante ciò, una delle osservazioni più importanti censite sul territorio calabrese è proprio quella che registrai nella tarda mattinata del 9 ottobre del 2014, quando un compatto gruppo di ben 12 cicogne nere, sorvolò il Parco Nazionale della Sila. Gli uccelli provenivano da nord-ovest per dirigersi a sud-est, verso chissà quale meta! Altri importanti avvistamenti noti, almeno nell’ultimo decennio, sono quelli registrati in epoche recenti nell’area aspromontana e in prossimità dello Stretto, con ben 20 individui osservati in un solo giorno, un fatto davvero straordinario!
Un paio di anni fa, in un freddo marzo, si verificò in Sila uno dei più gravi atti di bracconaggio mai registrati, che gettò nello sconforto più totale i tanti appassionati, gli ornitologi ma anche tantissimi cittadini. Il corpo senza vita di un adulto di Cicogna nera venne trovato riverso nella neve in una zona addirittura protetta, probabilmente, uccisa da colpi d’arma da fuoco ad opera di persone prive di qualsivoglia sensibilità d’animo. Intervenne la Polizia Provinciale che avviò immediatamente le indagini. Oggi a quell’increscioso fatto, possiamo rispondere con il lieto evento del ritorno della Cicogna nera sulla Sila, con un giovane e un adulto in sosta per alcuni giorni su queste magiche montagne e chissà che non decidano di svernare! Le due magnifiche cicogne nere, nella loro immensa bellezza, si sono lasciate ammirare. Un regalo della nostra natura verso tutti quegli uomini di buona volontà che s’impegnano per la protezione del nostro inestimabile e indispensabile patrimonio naturale. Un’emozione senza misura, dettata dalla grandiosità del momento. Una simile osservazione è risalente al 6 ottobre nelle campagne di Tarsia ad opera di Marcello Longeri (osservati un adulto e un immaturo), che assieme a quella del 24 ottobre registrata appunto in Sila, rappresentano gli unici due casi noti per la Calabria in questo mese ottobre. Sulla piattaforma di ornitho, cui partecipano oltre 8.000 tra professionisti e appassionati soprattutto di ornitologia, negli ultimi 15 giorni, sono state riportate solo sei segnalazioni di Cicogna nera sul territorio nazionale (due in Piemonte, una in Lombardia, due in Sicilia più la segnalazione silana per la Calabria).
Vi propongo la bellezza della Cicogna nera, nella sterminata fortuna che mi si è ripresentata dopo due anni e mezzo dall’ultimo avvistamento a queste latitudini. A poche decine di metri, grazie anche a Giovanni Mancina ed Emanuele Scalzo, che erano con me in quei bellissimi istanti, c’erano loro. Meraviglia, stupore e una domanda: da quale sperduto angolo del vecchio continente stanno arrivando? Qualche anno fa, altri due individui hanno soggiornato in Sila durante la stagione invernale. Il mio auspicio è che possano un giorno nidificare in qualche altro ameno luogo della nostra Calabria, ricca di tanti siti potenzialmente idonei alla specie. Che la maestosa Cicogna nera, nonostante la sua elusività, possa generare tanta speranza per un riscatto vero e per una rivincita della natura sulla distruzione concepita dalla mano umana?
Gianluca Congi © – www.gianlucacongi.it