La Chiesa della Madonna di Termine o delle Trache si trova nelle vicinanze di Pentone, un paese che dista all’incirca 16 km da Catanzaro, il cui nome deriverebbe dall’unione di due parole greche panta (tutto) e oinos (vigna). Le fonti documentano con certezza l’esistenza del centro dal 1276, quando i monaci basiliani vi trapiantarono il culto di San Nicola, vescovo di Mira, edificando una Chiesa. Il Santuario di Termine è legato ad una leggenda popolare, che racconta come la giovane Maria Madia avesse assistito all’apparizione della Madonna. Quest’ultima, vista la ragazza in difficoltà, le avrebbe offerto del pane per sfamarsi e un panno per asciugarsi il sudore. Al termine dell’evento miracoloso, Maria trovò un dipinto raffigurante la Vergine con il Bambino. Prontamente decise di consegnarlo al parroco, che lo espose nella Chiesa di Pentone, dalla quale scomparve inspiegabilmente il giorno dopo. A ritrovalo fu la stessa giovane che, ritornata sul luogo dell’apparizione, ricevette nuovamente la visita dell’Immacolata. Secondo la leggenda in quell’occasione le furono dette queste parole «Qui è la mia dimora, qui dovrà rimanere la mia Immagine», indicando il luogo dove oggi sorge il Santuario.
L’edificio religioso nel tempo ha subito diverse modifiche, che ne hanno alterato l’aspetto originario. Le fonti in nostro possesso confermano l’esistenza della Chiesa nell’anno 1759, quando venne «riedificata e rifatta» fino al 1762. L’uso di questi termini suggerisce, quindi, l’esistenza di un’architettura preesistente e molto più antica. Successivamente, don Salvatore Mazzucca dispose l’ingrandimento della Chiesa, che nel frattempo si arricchì anche di una Madonna con Bambino e Santi realizzata dal pittore Garibaldi Gariani. Il Santuario presenta tre navate, all’estremità di quella sinistra è ubicata la “Cappella dell’Apparizione”, comprendente un gruppo scultoreo che raffigura il miracoloso Incontro. L’altare maggiore permette di ammirare l’affresco della Madonna con Bambino e Santi, mentre sulla parete in fondo alla navata destra si trova un crocifisso ligneo.
Il culto, connesso ad episodi miracolosi, è fortemente sentito non solo dai pentonesi ma anche dagli abitanti delle zone limitrofe. I fedeli ogni anno mostrano il loro fervore religioso durante la festa che si tiene la seconda domenica di settembre, che vede anche il ritorno dei cittadini emigrati all’estero. Durante le celebrazioni la statua dell’Assunta, custodita nella chiesa di San Nicola, viene portata in processione fino al Santuario di Termine scatenando la commozione dei partecipanti, prova dell’autentico legame tra i cittadini di Pentone e questo culto.
BIBLIOGRAFIA
- C.Carlino, Il Santuario Maria SS. Delle Grazie di Termine, in “Gazzetta del Sud”, 5 maggio 2000
- http://www.prolocopentone.it/santuario.asp
- http://www.prolocopentone.it/dati_pdf/La%20Madonna%20di%20Termine.pdf
- http://www.lacalabria.net/pentone/libri/pentone_e_la_madonna_delle_trache/pentone_e_la_ madonna_delle_trache.htm
- https://www.youtube.com/watch?v=BVt40SFjr3I
foto tratte dal sito della Pro Loco Pentone